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Mobile payment senza pensieri: i vantaggi di una soluzione integrata

04.11.2024

Mobile payment senza pensieri: i vantaggi di una soluzione integrata

04.11.2024

Mobile payment senza pensieri: i vantaggi di una soluzione integrata

Grazie al mobile payment, milioni di italiani hanno imparato a fare a meno del cash, ma anche della carta. Oggi lo smartphone può assolvere alla funzione di portafoglio digitale e consentire di concludere in maniera semplice e intuiva la fase di check-out, in presenza o da remoto.

La diffusione dei pagamenti digitali in negozio  continua a crescere, e si tratta di una modalità particolarmente popolare tra i giovani. I merchant non hanno scelta: per non restare indietro, bisogna adeguare il proprio POS per accettarli.

Mobile payment: un fenomeno in crescita

Stando ai dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 il transato mobile payment in negozio valeva 29 miliardi di euro (cifra che somma pagamenti da smartphone e wearable devices, come lo smart watch), con una crescita del +78% rispetto al 2022.

Cos’è e come funziona il mobile payment? 

Ma come funzionano i pagamenti da smartphone?

Il concetto di mobile fa riferimento al fatto che il pagamento avviene tramite dispositivo, ma, in ogni caso, si appoggia sempre ai dati della carta o del conto corrente del cliente.

Questi dati vengono inseriti precedentemente dal cliente in un’app o in un wallet, scelto in base alle sue esigenze e alle specifiche del suo dispositivo. Sono numerosi i wallet digitali disponibili, alcuni dei quali sono specificamente disegnati per un determinato ecosistema (Android, iOS, ecc).

Al momento del pagamento, i dati della carta o del conto sono trasmessi al POS abilitando la transazione, che sarà effettuata immediatamente. Questo può avvenire attraverso due diverse tecnologie: QRcode, o NFC (Near Field Communication).

Nel primo caso, l’operatore di cassa mostrerà al cliente sul display del terminale POS un QRcode  generato automaticamente, e basterà inquadrarlo con il dispositivo tramite la relativa app e autorizzare l’operazione.

In alternativa, la comunicazione tra terminali di pagamento può avvenire anche tramite tecnologia NFC, che utilizza la comunicazione wireless a breve distanza – la stessa utilizzata dalle carte contactless.

Pagamento da smartphone: come accettarli dal POS?

La varietà dei player che opera nell’ambito del mercato dei pagamenti da dispositivi mobili è sicuramente un vantaggio per gli utenti, che godono di più scelta. Al tempo stesso, deve essere un incentivo per il merchant a soddisfare i diversi target senza complicarsi la vita, tramite un POS unico in grado di accettare diverse soluzioni.

Non sarà quindi necessario avere diversi strumenti per accettare i diversi tipi di applicazione (mobile wallet, app di banche, ecc): un solo modulo può abilitare il POS a riconoscere più tipologie di alternative payments (macrocategoria a cui afferiscono i pagamenti da smartphone e wearable).

Un esempio, in casa Argentea, è il modulo AMoneyAP che consente di accettare Satispay, AmazonPay, BancomatPay, WeChatPay, Alipay, Tinaba.

Mobile payment: perché oggi è una scelta obbligata

La pervasività dell’utilizzo dello smartphone spinge oggi il merchant a mettere a disposizione del cliente questa opzione di pagamento, o rischiare di perdere potenziali acquisti. L’aggiornamento del sistema POS è il primo passo: bisogna tener conto di tutti gli aspetti, tecnici ma non solo (conformità normativa, privacy), che rendono l’esperienza di pagamento  qualitativa, veloce e sicura.

Milioni di italiani si affidano al mobile payment per gli acquisti, in ambiti molto diversi: ristorazione, servizi alla persona, commercio al dettaglio ma anche consegne, distributori automatici e chioschi. Anche i professionisti possono accettare pagamenti per le proprie prestazioni con questa modalità.

Certo, alcuni clienti potrebbero non aver ancora abbracciato questa modalità di pagamento. Tuttavia, non accettare il mobile payment equivale a ignorare tutto il target giovane e digitalmente competente che ha cominciato a pagare in digitale proprio con lo smartphone.

Insomma, per esercenti grandi o piccoli che sia, è un’opportunità da non farsi sfuggire.

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Come implementare in cassa il pagamento con QR Code

04.11.2024

Come implementare in cassa il pagamento con QR Code

04.11.2024

Come implementare in cassa il pagamento con QR Code

Il pagamento con QR Code è una delle modalità preferite dai consumatori che scelgono, in particolare in negozio, di saldare cashless e touchless.

Negli ultimi anni, diversi eventi hanno contribuito alla generale popolarità del codice a barre quadrato. Pensiamo al periodo della pandemia, quando era l’unico tool a disposizione per consultare il menù di un ristorante.

Applicando all’ambito dei pagamenti la capacità del QR Code di veicolare informazioni utili, il suo potenziale si è manifestato appieno.  

La sua ascesa come strumento per avviare e concludere una transazione è strettamente connessa alla forte affermazione dei pagamenti tramite dispositivi mobili.

Sempre più persone infatti usano il cellulare per pagare, senza più estrarre la carta, ormai virtualizzata. A volte basta cliccare su un collegamento ipertestuale (come nel caso Pay by Link), altre inquadrare un QR Code.

Come funziona il pagamento con QR Code? 

Il QR Code (Quick Response Code) è un codice a barre a risposta rapida che offre informazioni, fisse o aggiornabili, che vengono decifrate da un lettore/scanner.

Quando il QR è utilizzato per contenere info utili a elaborare un pagamento, lo scanner le decodifica come tali e porta l’utente a compiere pochi passaggi (solitamente un’approvazione tramite codice pin o riconoscimento biometrico) per concludere la transazione.

Il merchant che accetta pagamenti alternativi deve quindi mettere a disposizione dell’utente quest’opzione. In che modo? Generalmente, partendo dal Pos.

Come offrire al cliente il pagamento con QR Code?

Come abbiamo più volte raccontato, non è necessario possedere molteplici dispositivi Pos per accettare diverse tipologie di pagamento. Ma è fondamentale rendere il Pos uno strumento flessibile per offrire al cliente la sicurezza di poter saldare il conto come preferisce.

In questo caso, l’esercente dovrà generare un QR Code, affinché l’utente possa scansionarlo con l’app della banca, del wallet o del servizio che utilizza per effettuare pagamenti mobili.

Ci sono diversi modi per accettare pagamenti tramite QR Code.

Il lettore QR Code integrato nel Pos

Partiamo dal Pos classico, inteso come strumento che combina software e hardware, e quindi dai pagamenti che avvengono in cassa.

Il merchant può generare il QR Code grazie all’integrazione di un modulo dedicato, che permetterà di predisporre sul display del Pos il codice da mostrare al cliente al momento del check-out. Un esempio di questo approccio è AMoneyAP di Argentea, che consente di accettare questa e molte altre tipologie di pagamento alternativo.

Inquadrando il QR Code direttamente sul Pos, il cliente non avrà bisogno di svolgere alcuna operazione, come ricercare il merchant da un elenco o inserire manualmente importi. Sarà l’app a leggere i dati codificati e a immettere in automatico quelli di pagamento.

L’utilizzo di app

In assenza di un Pos fisico, il codice può anche essere generato dall’app del provider che l’esercente ha scelto per i servizi di pagamento, e che offrirà l’elaborazione del QR Code tra le opzioni in menù.

Questa casistica è rilevante principalmente per situazioni di pagamento al di fuori di un’attività “fissa”, come per esempio fiere o bancarelle.

L’alternativa analogica

A fronte di diverse esigenze, il QR Code può essere anche stampato ed esposto alla cassa, in chiave phygital.

Sebbene meno pratica, questa opzione può essere utile in particolare laddove i pagamenti siano reiterati (palestre, associazioni, ecc).

Il QR code è anche online

Vale la pena ricordare, per quelle attività che hanno canali e-commerce, che anche un sito web può offrire ai clienti, tra le varie alternative di pagamento, un codice QR presente nella pagina del check-out. Ai clienti basterà scansionarlo per evitare di inserire i dati della carta di credito.

Perché offrire il pagamento con QR Code conviene?

Offrire al cliente la possibilità di pagamento con QR Code è fondamentale per ogni attività che vuole stare al passo con i bisogni dell’utenza.

Inoltre, la semplicità e la velocità di questo metodo di pagamento sono due vantaggi notevoli per l’utente, ma anche per il commerciante, che ottiene un surplus competitivo ogni qual volta riduce i tempi e offre una customer experience più fluida.

Se l’opzione di pagamento via QR Code è utilizzata anche in ambiti più burocratici, come i pagamenti alla pubblica amministrazione, come possono farne a meno in cassa il retail e la ristorazione?

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Come garantire la compliance del Pos: normative e requisiti di sicurezza

04.11.2024

Come garantire la compliance del Pos: normative e requisiti di sicurezza

04.11.2024

Come garantire la compliance del Pos: normative e requisiti di sicurezza

Quando si parla di compliance si fa riferimento a quell’insieme attività che garantiscono l’aderenza a normative, standard e best practies che interessano uno o più aspetti della vita di un’attività economica.

Perché è necessario tutelare i dati

La compliance del Pos rientra nel più generale tema della sicurezza dei pagamenti, intesa come l’insieme di tutte le prassi che consentono di proteggere le transazioni finanziarie da violazioni di dati, frodi e accessi non autorizzati.

Attività molto eterogenee sono tenute a governare un tema complesso ed essenziale come la protezione delle informazioni sensibili dei clienti. In ballo c’è quanto di più prezioso, ovvero la fiducia della propria “customer base”.

Ecco perché in primis è fondamentale che ci sia la massima consapevolezza su quali sono i dati trattati e da proteggere e le prassi da evitare in assoluto (trasmissione di dati a soggetti non autorizzati, memorizzazioni non consentite, ecc).

Le organizzazioni che consentono pagamenti elettronici – siano esse aziende di e-commerce, negozi fisici, player del settore ospitalità- devono garantire la compliance del Pos.

Quest’ultimo si è evoluto nel tempo, e non è più inteso solo come un terminale hardware fisso, presentandosi anche in modalità mobile o virtuale.

Cosa è il PCI-DSS

Ma, in qualunque forma si presenti, per garantirne la compliance vanno rispettati gli standard PCI-DSS (Payment Card Industry Data Security Standard).  Si tratta di un insieme di linee guida e requisiti di sicurezza che consentono alle aziende di elaborare, archiviare e trasmettere informazioni relative a carte di credito in un ambiente sicuro. Lo standard è pubblicato da un organismo indipendente, PCI Security Standards Council, creato dai principali marchi di carte di credito.

Semplificando il più possibile, rispettando Payment Card Industry Data Security Standard, si può: costruire e mantenere un network sicuro; proteggere i dati dei possessori di carta; gestire un programma di vulnerability management; implementare misure di forte controllo in fase di accesso; testare e monitorare regolarmente le reti; avere una policy di information security che indirizza tutto il personale.

Ma perché il titolare di un’attività che utilizza un Pos dovrebbe preoccuparsi della compliance allo standard PCI-DSS? Non basta semplicemente collaborare con fornitori di servizi di elaborazione dei pagamenti conformi alle norme PCI DSS?

Il ruolo degli esercenti

Il rispetto degli standard citati riguarda tutti i soggetti coinvolti in una transazione (acquirenti, autorità emittenti, fornitori di servizi, esercenti, ecc).

A chiedere agli esercenti di certificare la loro conformità agli standard PCI – DSS, in relazione a determinate categorie di appartenenza, e al netto di esenzioni, sono infatti i circuiti internazionali.

L’accertamento della conformità allo standard avviene attraverso la compilazione di documenti appositi (tramite autocertificazione o rivolgendosi a un soggetto qualificato a rilasciare la certificazione, che creerà quindi un report e un attestato di conformità). La grandezza dell’azienda e l’ampiezza del volume di transazioni gestito ogni anno può incidere sulle modalità di scelta dell’accertamento della conformità.

Alcune aziende che offrono carte e sistemi di pagamento propongono, a tal fine, programmi che supportano gli esercenti nei passaggi necessari a ottenere la certificazione allo Standard PCI –DSS.

Tuttavia, anche nei casi in cui l’esercente utilizzi un servizio Pos o un gateway di pagamento di sua proprietà o fornito da terzi, o non si avvalga della consulenza del provider in materia di certificazione, lo strumento deve essere ugualmente omologato e rispettare gli standard di settore e le regole stabilite dai Circuiti (e tali restano gli obblighi in materia di certificazione, ndr).

Una costante evoluzione

Posto però che il Pos non è più solo il terminale elettronico collocato presso gli Esercenti, come garantire la compliance?

Come sottolineava un’analisi in merito, “la progressiva smaterializzazione del terminale Pos è strettamente legata all’evoluzione degli standard PCI-DSS, che non solo stabiliscono requisiti di sicurezza, ma abilitano anche nuove funzionalità, in grado di cambiare radicalmente il modo in cui le transazioni avvengono”. Detto altrimenti, non solo lo standard evolve per assicurare la tutela ma di fatto è fattore che abilita nuove vie all’uso del Point of Sale.

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Compra ora paga dopo nel tuo ristorante: pro e contro del BNPL

07.10.2024

Compra ora paga dopo nel tuo ristorante: pro e contro del BNPL

07.10.2024

Compra ora paga dopo nel tuo ristorante: pro e contro del BNPL

Il Buy Now Pay Later (BNPL) può rappresentare un’alternativa credibile e vantaggiosa anche nell’ambito della ristorazione?

La domanda è legittima, a fronte di alcuni fenomeni che offrono uno spunto di riflessione in questo senso. Secondo i dati del Rapporto 2024 Censis/Italgrob, 14 milioni di italiani in corso d’anno, a causa dell’inflazione, hanno dovuto rinunciare una o più volte a recarsi presso locali del fuori casa”.

Rialzo dei prezzi e minore disponibilità economica sono tra le principali cause della rinuncia. Per i ristoratori non è certo una buona notizia.

Ma il Buy Now Pay Later può fare la differenza.

Buy Now Pay Later: cos’è, e si può usare in un ristorante?

IL BNPL è un’opzione di pagamento che consente al cliente di pagare subito soltanto una parte del totale, e saldare l’intero importo successivamente, in più rate. La cifra restante viene addebitata sul conto o sulla carta che viene indicata da chi paga al momento dell’acquisto.

I consumatori scelgono sempre più spesso quest’opzione quando comprano online sui siti e-commerce, dove è ormai una scelta disponibile per diverse categorie merceologiche. Anche l’ambito food non fa eccezione, come dimostrano alcune sinergie tra leader globali di ambito fintech e food company al fine di offrire ai consumatori questa alternativa (perlopiù nel settore delivery).

Sebbene non sia ancora una pratica diffusa, il Buy Now Pay Later può essere implementato anche per il pagamento in presenza al ristorante. Dal punto di vista tecnico, per abilitarlo è sufficiente che il ristoratore si affidi ai fornitori di questo servizio per integrare l’opzione tra le altre consentite al momento del checkout.

Ma quali vantaggi e quali rischi si profilano?

BNPL per i ristoratori: i benefici

Per prima cosa, è importante fare una precisazione: concedere al cliente di pagare in più rate non significa incassare dopo. Con la formula BNPL, il ristoratore ottiene infatti l’intero importo immediatamente, senza che il flusso di cassa ne risenta. Sarà il provider finanziario ad anticipare la parte d’importo che il cliente verserà in seguito.

I benefici di questa soluzione sono diversi.

  • Nuovi clienti. Un ristoratore punta sempre ad allargare il bacino degli avventori. La possibilità di farlo superando un problema classico, come quello del budget limitato di alcuni target, ben esemplifica i vantaggi del Buy Now Pay Later, in particolare nei contesti dove il prezzo delle portate è più alto.
  • Più fedeltà. L’attenzione alle esigenze dei clienti, in particolare quelle finanziarie, rappresenta un ottimo modo per rafforzare il bond con gli utenti e per promuovere anche un’immagine più innovativa del ristorante.
  • Non solo cene. Consentendo di rateizzare l’importo, il ristoratore potrebbe attirare un target interessato a eventi e festeggiamenti, con la chance, quindi, di incassare transazioni più importanti per volume.
  • Nuove opportunità. Con un fatturato maggiore, dovuto a nuovi clienti o ordini più importanti, il ristoratore ha la possibilità di investire in altri aspetti dell’attività.

BNPL per i ristoratori: i potenziali pericoli

Ma non esistono solo opportunità. E il ristoratore deve riflettere sui fattori di rischio.

  • Il peso delle commissioni. Il ristoratore ottiene subito il pagamento ma i fornitori di servizio BNPL addebitano commissioni sulle transazioni. Meglio farsi qualche domanda, se valga la pena o no dare ai clienti un servizio che ha comunque un costo lato merchant sul fronte del profitto.
  • Il ruolo del provider. Affidare a terzi un servizio, significa delegare la complessità, anche quella gestionale. Molti servizi puntano a offrire al merchant un’esperienza qualitativa sul piano finanziario anche sul fronte degli aspetti amministrativi e della protezione da frodi e insoluti. I problemi del provider però – siano essi di natura tecnologica o finanziaria- potrebbero impattare sull’attività del ristorante, nello scenario peggiore.
  • Il possibile danno di immagine. Il BNPL potrebbe rivelarsi controproducente per la brand reputation. Una fascia di pubblico potrebbe infatti percepire una ridotta qualità o addirittura una difficoltà finanziaria che spinga il locale a cercare nuovo pubblico ricorrendo alla rateizzazione di pagamenti. Il Buy Now Pay Later è un asset forte quando si tratta di e-commerce, ma culturalmente è meno accettato nell’esperienza in store.
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Compra Ora Paga Dopo B2B: vantaggi e rischi per il piccolo retailer

25.09.2024

Compra Ora Paga Dopo B2B: vantaggi e rischi per il piccolo retailer

25.09.2024

Compra Ora Paga Dopo B2B: vantaggi e rischi per il piccolo retailer

Se in ambito consumer la formula Buy Now Pay Later  ha guadagnato velocemente il consenso degli utenti e l’interesse dei merchant, la partita del Compra Ora Paga Dopo B2B è ancora tutta da giocare.

Le transazioni business to business in chiave digitale, dopotutto, hanno ampio margine di crescita. Secondo i dati dell’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 l’e-commerce B2B di prodotto ha il valore di 265 miliardi di euro (in crescita del 10% rispetto all’anno precedente) ma era pari raggiunto  il valore di 265 miliardi di euro (in crescita del 10% rispetto all’anno precedente) ma era pari “ancora solo al 21% del transato B2B italiano nelle filiere di prodotto”.

Inoltre, ad oggi solamente il 42% delle imprese ha almeno uno strumento di e-commerce avviato.

Quali sono i vantaggi di questa soluzione, e quali le possibili insidie?

Come funziona il Compra Ora Paga Dopo B2B

In ambito B2B, l’opzione “Compra ora Paga dopo” rientra a pieno titolo nelle soluzioni più innovative di Supply Chain Finance, che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante, quindi un’ulteriore chance per la liquidità. Il riferimento alla Supply Chain sottolinea la rilevanza del fattore filiera e delle relazioni tra i diversi attori.

Nel caso del Buy Now Pay Later di ambito B2B, il vendor, che può essere ad esempio una grande azienda capofiliera, permetterà alle sue imprese clienti di acquistare prodotti o servizi dilazionando il pagamento in più rate. La dilazione avviene online.

Da un lato il buyer può ricevere la merce subito, senza un flusso di cassa in uscita immediato. Dall’altro l’impresa o il vendor che fornisce prodotti o servizi avrà subito il pagamento.

Perché il Compra Ora Paga Dopo B2B è un asset per i più piccoli

L’opzione Compra Ora Paga Dopo appare vincente in particolare per i clienti più piccoli di un fornitore, siano essi micro-imprese o retailer. Questi attori possono patire di più dinamiche come inflazione o aumento dei tassi di interesse e, al tempo stesso, avere meno appeal per chi concede accesso al credito.

Di fatto, il Buy Now Pay Later si traduce infatti in un prestito che poi il buyer dovrà ripagare (seppur a rate): una forma di accesso al credito più veloce e adatta ai player che hanno una storia creditizia o finanziaria più giovane e meno strutturata.

Una chance per essere più competitivi

Con il Buy Now Pay Later, il potere d’acquisto nell’immediato cresce, in virtù della flessibilità consentita dalla rateizzazione. Per il piccolo retailer è anche un’ottima chance per accedere a beni che, a fronte di un esborso immediato, avrebbero un costo iniziale troppo elevato.

Questo può essere un importante vantaggio in termini di competitività. In alcuni ambiti, infatti, i clienti possono essere più sensibili al tema dell’assortimento. Il BNPL permette anche al piccolo esercente di fornirsi a dovere, così da non lasciare quote di mercato a competitor più aggressivi che possono comprare e pagare subito beni più costosi.

L’occasione per differenziare le spese 

Pagare un po’ alla volta e in maniera flessibile consente anche di dedicare parte del flusso di cassa ad altre tipologie di spesa che possono portare vantaggi al business. Per esempio, può aiutare a ritagliare fondi utili per la formazione dei dipendenti o iniziative speciali per i clienti.

Compra Ora Paga Dopo B2B: i rischi a cui stare attenti

E i rischi? Sono perlopiù connessi a valutazioni errate che il piccolo retailer potrebbe essere indotto a fare.

Lato vendor, infatti, il Buy Now Pay Later è un mezzo per invogliare i clienti a fare ordini più grandi o più mirati ad articoli costosi che non sarebbe possibile comprare con fondi che non sono subito disponibili.  Tuttavia, questo incentivo potrebbe tradursi in un rischio per il buyer. Il meccanismo, proprio come succede in ambito consumer, potrebbe spingere gli acquirenti a spendere troppo, sopravvalutando i volumi di vendita in prospettiva.

Occhio anche al tema commissioni e interessi, che, se presenti, potrebbero far lievitare le spese.

Infine, un aspetto meno visibile ma ugualmente rilevante, quello psicologico.

Il vendor viene pagato dalla banca, il buyer non paga nell’immediato, e l’esperienza di acquisto fluida e semplice potrebbe indurre il piccolo retailer a percepire come poco rilevante l’impatto economico dell’operazione rispetto al suo quadro generale. Attenzione, perché come dice il nome: dopo, ma pur sempre si paga.

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Buy Now Pay Later per il retail B2B: come funziona e quando conviene

19.09.2024

Buy Now Pay Later per il retail B2B: come funziona e quando conviene

19.09.2024

Buy Now Pay Later per il retail B2B: come funziona e quando conviene

In ambito consumer, il Buy Now Pay Later consente agli utenti di acquistare beni e servizi pagandoli comodamente in più rate (generalmente tre). Ma questa modalità di pagamento può tornare utile anche in ambito B2B?

La risposta è sì, sia per i seller sia per i buyer, i protagonisti delle transazioni business to business nell’ambito di un e-commerce o di un marketplace.

Leggi anche: Che cos’è il Buy Now Pay Later? La guida per chi vende 

Come funziona il Buy Now Pay Later B2B

Per consentire a un cliente commerciale di pagare scegliendo l’opzione Buy Now Pay Later, l’impresa o il merchant dovrà abilitare questa soluzione e integrarla sulla sua piattaforma di vendita. Solitamente, il provider del servizio offre supporto alle aziende per l’integrazione tecnologica (anche ex post).

Per il buyer

Al momento del check-out, il buyer potrà selezionare la modalità di pagamento che consente la dilazione (in genere 90 giorni, ma è possibile customizzare le opzioni per andare incontro a esigenze più specifiche).

Proprio come succede in ambito consumer, i buyer B2B saranno sottoposti, in background, a un controllo immediato sul merito di credito, per evitare rischi di insolvenza.

Se il cliente è ammissibile al servizio, l’ordine sarà chiuso.

Diversamente, la sua richiesta potrebbe essere rifiutata.
In tal caso, l’utente potrebbe comunque concludere la transazione scegliendo un’altra modalità di pagamento.

Per il merchant

Ad acquisto effettuato, il venditore può decidere di incassare subito l’importo sul suo conto corrente, oppure di ottenere in anticipo solo una parte del totale.

Alcuni servizi prevedono inoltre il pagamento dell’importo a 90 giorni in un’unica soluzione, senza passare dall’incasso delle singole rate.

Chi tutela flussi di cassa e sicurezza nel BNPL?

Per abilitare questa modalità di pagamento, il merchant/l’impresa potrà affidarsi a una banca, a un provider LaaS (lending as a service), a un gruppo attivo nell’assicurazione del credito che offre soluzioni Buy Now Pay Later appoggiandosi a operatori fintech, fornitori di servizi finanziari. A garantire il cash flow sarà, in ogni caso, il fornitore dei pagamenti.

Le piattaforme che offrono servizi BNPL garantiranno inoltre la sicurezza sul fronte della gestione dei dati dei clienti.

Buy Now Pay Later B2B: quando e perché conviene?

Ai buyer può senz’altro tornare utile pagare in differita. Ma ai seller conviene il Buy Now Pay Later per il B2B?

Per prima cosa, è bene valutare la domanda lato utente, anche in relazione alla tipologia di settore merceologico in cui si opera.

Appurato che la propria clientela possa essere interessata al servizio, il BNPL comporta per il merchant una serie di vantaggi:

  • Porta maggiore attrattiva nei confronti della concorrenza diretta che non consente questa modalità di pagamento;
  • In alcuni settori merceologici, abilita un aumento del volume degli ordini o processi di upselling;
  • Ė funzionale in alcune congiunture, quando la stretta alla liquidità si fa sentire. Condizioni più flessibili avvantaggiano chi compra ma spera di evitare ingenti, e immediati, flussi di cassa in uscita;
  • Favorisce la crescita di relazioni più durature e fidelizzate, in particolare con clienti acquisiti di recente;
  • Può rafforzare la fidelizzazione di un’ampia base di clienti più piccoli, come nel caso di un grande fornitore capofiliera.

Infine, conviene sempre osservare quanti ordini vengono abbandonati al momento del checkout da parte dei buyer quando viene riscontrata l’assenza di modalità di pagamento alternative. Ogni dogma in materia di pagamento lato seller può cambiare davanti a un numero importante di mancate conversioni.

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Che cos’è il POS virtuale e come semplifica i pagamenti online

09.09.2024

Che cos’è il POS virtuale e come semplifica i pagamenti online

09.09.2024

Che cos’è il POS virtuale e come semplifica i pagamenti online

Milioni di italiani utilizzano ogni giorno un POS virtuale. Non potrebbe essere diversamente, dopotutto. Gli acquisti e-commerce, infatti, continuano a crescere: nel 2023 hanno raggiunto un valore di 54 miliardi di euro.

Di cosa si tratta, e a chi conviene adottare questo strumento?

Che cos’è il POS virtuale

Il POS virtuale è un sistema basato su un software che permette agli esercenti di elaborare le transazioni senza utilizzare un hardware fisico.

Chi utilizza una soluzione POS virtuale mette a disposizione dei clienti un’interfaccia utente per effettuare la transazione (accessibile via browser) e un gateway di pagamento per verificare i dati e la conformità dell’operazione.

I tipi di pagamento accettati

Il POS virtuale può accettare una vasta gamma di pagamenti. Lo strumento può essere declinato e personalizzato a seconda dei bisogni dell’esercente: non esistono pagine di checkout uguali per tutte le attività, e non è detto che ogni sito e-commerce offra le stesse opzioni di pagamento tramite POS virtuale.

Non possono mancare, tra i metodi accettati, quelli di lungo corso come le carte di credito e di debito. Ma è possibile integrare anche strumenti di pagamento alternativi , o soluzioni di Buy Now Pay Later  per suddividere l’importo in più rate dilazionate nel tempo.

La scelta dei metodi di pagamento da rendere disponibili alla clientela dipende dall’esercente, a seconda del target a cui ci si rivolge e degli obiettivi di business che si intende raggiungere. Per esempio, consentire il pagamento in rate potrebbe abilitare spese più importanti in termini di volume in alcuni specifici segmenti commerciali.

Tra le diverse opzioni disponibili, esistono anche opzioni declinate ad hoc per il mondo B2b .

A chi serve il POS virtuale?

Il POS virtuale è pensato principalmente per e-commerce, negozi online e per chiunque offra servizi o prodotti via internet, in quanto permette il pagamento senza lettori di carta o di altri tipi di registratori di cassa.

Pensiamo quindi anche a tutte le attività svolte da consulenti e liberi professionisti che lavorano da remoto e in cui la transazione di persona è rara: il terminale virtuale diventa un asset importante.

Potenzialmente, il POS virtuale potrebbe essere presente anche in uno store fisico, laddove l’esercente predisponga un sistema di pagamento che faccia a meno del classico hardware POS.

Come funziona il pagamento

Utilizzando un POS virtuale, la transazione parte dalla scelta del cliente dell’opzione di pagamento che preferisce tra quelle a disposizione in fase di check-out.

Anche nel pagamento via POS virtuale avvengono tutti i processi di verifica necessari, come il controllo della validità del metodo con cui si paga (es: la carta), il saldo disponibile, le misure contro la frode.

Ricevuta l’autorizzazione da parte dell’istituto finanziario che deve validare il pagamento, il POS conferma e avvia la transazione, e il cliente ottiene la conferma di operazione effettuata con successo.

Il POS virtuale conviene?

Il POS virtuale è uno strumento immancabile per chi utilizzi un e-commerce o uno store online, sia locale che internazionale grazie a tool di supporto multivaluta.

Può essere anche un’opzione interessante per chi in negozio non voglia sostenere le spese di un hardware: servirsi di un POS virtuale significa tagliare i costi relativi all’acquisto e alla manutenzione di un terminale.

Adottare una soluzione di questo tipo, tuttavia, comporta diverse scelte: sugli strumenti di pagamento da mettere a disposizione; sulle funzionalità necessarie al proprio business; sull’integrazione del POS con altri sistemi (es: il CRM); sull’eventuale aggiunta di tool di analisi per monitorare la domanda e le tendenze.

Il successo nell’adozione di un POS virtuale dipende quindi dalla scelta a monte del player tecnologico che implementerà la soluzione: un partner esperto è fondamentale a supportare il merchant nel gestire correttamente tutte le diverse esigenze lungo il business journey.

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Consegna a domicilio: semplifica il pagamento con il pay by link

29.08.2024

Consegna a domicilio: semplifica il pagamento con il pay by link

29.08.2024

Consegna a domicilio: semplifica il pagamento con il pay by link

La modalità di pagamento pay by link ha semplificato moltissimo la vita di esercenti e clienti, non solo per gli acquisti via web, ma anche per la consegna a domicilio dei ristoratori. Questa soluzione, infatti, consente il delivery senza POS mobile o scambi di contanti: la transazione viene completata a distanza e in anticipo, e al consumatore non resta che attendere la consegna già pagata.

Le opportunità non mancano, sono i numeri a parlare: nel primo trimestre di quest’anno sono stati spediti, a seguito di operazioni di e-commerce, oltre 186 milioni di pacchi, dato in crescita del 13,5% (fonte: Delivery Index). Ha optato per la consegna a domicilio l’81,5% di chi ha effettuato acquisti online. Un ampio bacino di utenti per cui il pay by link può costituire un servizio a valore aggiunto.

Come funziona il pay by link

Per il retailer è piuttosto semplice creare il link di pagamento destinato al cliente.
Basterà, a seconda del provider tecnologico scelto, accedere al servizio disponibile via app o via SmartPos. Il link di pagamento viene creato indicando il destinatario, l’importo, la causale, la scadenza. Successivamente, può essere condiviso via Sms, chat (per esempio whatsapp) o e-mail.

Il cliente, ricevuto il link, lo clicca e inserisce i suoi dati nella pagina web o nel form predisposto al fine di effettuare la transazione (con la carta o con altri metodi di pagamento digitali). Merchant e utente possono controllare in tempo reale il buon esito della transazione, che avviene sempre in modalità sicura e protetta.

La transazione avviene così prima della consegna, rendendo più rapidi e fluidi tutti i processi post-acquisto.

Pay by link: la soluzione perfetta per chi consegna (e non solo) 

Il pay by link è uno strumento versatile che può tornare utile in diverse casistiche. Vediamo le applicazioni principali.

Pay by link per le consegne di prodotti

In primo luogo, la modalità pay by link è vantaggiosa per chi effettua spedizioni e consegne di prodotti. Nel novero degli esercenti rientrano, senza dubbio, anche ristoratori e titolari di negozi di alimentari.

Pay by link per vendere sui social

Si rivela inoltre una soluzione pratica per chi vuole vendere a distanza ma non vuole gestire un sito web. Un piccolo negozio, ad esempio, potrebbe raggiungere l’utenza utilizzando i soli social come vetrina virtuale, mostrando i prodotti presenti nello store fisico. I clienti potrebbero contattare l’esercente via chat e ordinare i beni: cosa fare a quel punto? Inviando un semplice link è possibile accettare il pagamento e semplificare il processo di vendita.

Pay by link per servizi e prestazioni professionali

Il Pay by link è funzionale anche nei casi in cui non venga consegnato un prodotto fisico. Molte attività di consulenza o erogazione di servizi si svolgono online: i professionisti possono inviare il link per ricevere il pagamento, in precedenza o a prestazione già effettuata.

Pay by link per la vendita con chatbot

Il pay by link torna utile anche per attività che si servono di chatbot per assistenza alla vendita. Il software può guidare il cliente nella procedura di acquisto e inviare il link per concludere il processo.

Pay by link per supportare fidelizzazione e upselling

Utilizzeranno la modalità pay by link anche quei retailer che vendono servizi molto personalizzati. Inviare un link di pagamento tramite e-mail, chat o sms, rafforza il bond tra cliente e retailer e aiuta anche sul fronte dell’upselling, per vendere articoli o servizi aggiuntivi, rimanendo nello stesso flusso di comunicazione e pagamento.

Inoltre, con questo metodo, la riattivazione del cliente è più facile, nel caso in cui un bene non sia disponibile subito ma solo successivamente. Inviando il link, sarà più facile ricordare all’utente che può ancora comprare il prodotto che desidera.

Una soluzione, molteplici vantaggi

I vantaggi connessi alla modalità di pagamento via link sono numerosi.

Per cominciare, la comodità della transazione, sia per l’esercente sia per il cliente. Processi semplici e intuitivi di pagamento aiutano inoltre gli utenti a non abbandonare i carrelli e a completare la customer journey, incentivando le vendite (o ordinazioni) online.

Mettere a disposizione questa modalità in fase di consegna, inoltre, migliora la tracciabilità e la trasparenza dei pagamenti e semplifica la gestione dei flussi di cassa. Eliminando la necessità di scambi di contanti a mano o scontrini emessi prima di aver realmente ricevuto il pagamento, aiuta ad evitare eventuali complicazioni legate a questo processo, quali per esempio errori nel conteggio o smarrimento degli incassi.

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E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

22.08.2024

E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

22.08.2024

E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

Accettare i diversi metodi di pagamento online è fondamentale per il retailer che punta a vendere prodotti o servizi via web. Il cliente abbandonerà più facilmente il carrello se la sua modalità di pagamento preferita non sarà a disposizione.

Per accettare i pagamenti, il retailer ha bisogno di un POS. Se gli acquisti avvengono sullo store online, il POS sarà virtuale.

Quali sono gli step che un piccolo retailer deve compiere per implementarlo e far prosperare la sua attività e-commerce?

Metodi di pagamento online: conoscere e anticipare i bisogni degli utenti 

Prima di cominciare, è importante effettuare una ricognizione dei diversi metodi di pagamento online.

Le modalità con cui si paga evolvono nel tempo e quelle più classiche coesistono con quelle più innovative. Tra le tradizionali rientrano le carte di credito e di debito, le carte prepagate, il bonifico bancario, l’addebito diretto. Tra quelle più innovative, i wallet digitali e i pagamenti Buy Now Pay Later.

Meglio farsi qualche domanda, pensando anche e soprattutto al target di riferimento.

Quanto vale in termini di penetrazione, anche rispetto al mercato nazionale, ogni singola modalità di pagamento?

Il BNPL ha senso per aumentare i volumi di acquisto?

L’attività di e-commerce retail parlerà a un pubblico solo nazionale?

Gli utenti potrebbero voler pagare con valute diverse?

Come implementare i metodi di pagamento online in 3 step

Ottenute le risposte, è tempo di procedere all’implementazione.

1. Scegliere il fornitore di servizi 

Il primo passo da compiere è scegliere il fornitore del servizio, per abilitare il gateway di pagamento.

Gli aspetti da esaminare in questa fase sono diversi. In primis, la facilità di integrazione.

Generalmente, l’elaboratore di pagamento fornisce API o plugin predefiniti. Alcuni moduli di pagamento sono predeterminati per i principali Content Management System di e-commerce. Se l’esercente vuole affidare a uno sviluppatore l’integrazione dei sistemi, il fornitore metterà a disposizione specifiche tecniche che rendono possibile la programmazione.

Importante ricordare che gli operatori sono sempre tenuti a rispettare standard di sicurezza imposti dai circuiti internazionali e dallo standard PCI-DSS. Solo così saranno tutelati i dati sensibili trasmessi nell’ambito della transazione, al fine di evitare violazioni di dati e attività illecite.

Attenzione, ai fini della scelta del provider, anche ai costi di configurazione, alla possibilità di accedere a periodi di prova e demo gratuiti, all’assistenza e alla formazione, senza dimenticare di controllare le recensioni ottenute da altri clienti.

2. Integrare il gateway di pagamento

Scelto il fornitore, sarà di tempo di procedere all’integrazione del gateway di pagamento sul sito, nella pagina di check-out, per accettare metodi di pagamento come carte, wallet, account to account.

La scelta sulla tipologia di integrazione influenzerà il modo in cui i clienti effettueranno la transazione.

Il retailer può decidere, ad esempio, di reindirizzare il cliente verso la pagina esterna del provider, in cui l’utente inserirà i dati e in cui eseguirà le procedure di autenticazione. Oppure, può decidere di far restare il consumatore sul sito principale che ospiterà un form di pagamento interno.

E il retailer che non ha un sito? Può accettare i pagamenti digitali abilitando una soluzione Pay by Link, tramite mail, sms o app di messaggistica.

Valutati questi aspetti, si può lasciare spazio all’integrazione di altre funzionalità. Tra le principali, i pagamenti multivaluta, il click and collect (con ritiro in negozio, ndr), la pre-autorizzazione.

E per abilitare una soluzione come il Buy Now Pay Later? Anche in questo caso, i servizi dei principali player BnPl sono spesso pre-integrati sulle piattaforme e-commerce più conosciute. Oppure, seguendo la documentazione, saranno gli sviluppatori a integrare una soluzione che consentirà ai clienti di dividere in rate il pagamento.

3. Testare le soluzioni e abbracciare il nuovo corso

Tutto pronto? Non proprio: è tempo di eseguire i test, al fine di evitare problemi con sistemi o plugin già presenti.

E se tutto va bene, non resta che procedere.

Ma il viaggio nell’e-commerce è appena cominciato, e sarà sempre importante restare aggiornati, formare al meglio il personale e valutare la bontà complessiva della scelta fatta (anche in termini di POS virtuale).

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POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

30.07.2024

POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

30.07.2024

POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

Per retailer e ristoratori sono anni interessanti sul piano delle scelte tecnologiche che possono trainare il business, grazie alla diffusione di innovative soluzioni di POS unico.

Nel mezzo dei cambiamenti di tecnologie, normative e abitudini d’acquisto che stanno stravolgendo il mondo dei pagamenti, gli esercenti hanno bisogno di operare attraverso processi semplici, versatili e integrati, di digitalizzare il più possibile le prassi, di semplificare la vita ai clienti e a chi lavora in negozio e in ristorante. Ma soprattutto, di non ripartire da capo a ogni nuova esigenza: la risposta a questa necessità è una soluzione modulare che permetta di scegliere e aggiungere con facilità tutte le soluzioni di pagamento (e non solo) necessarie con l’evolversi di un’attività.

Il POS unico è molto più che un lettore di carta 

L’evoluzione dei sistemi di pagamento, e il relativo cambiamento di abitudini da parte dei clienti, ha costituito un perno di trasformazione che ha investito in particolar modo i terminali di accettazione. Ma sarebbe riduttivo limitarsi a questo tema, anche perché il rischio è di fare un po’ confusione tra alcuni cardini delle attività commerciali che, in virtù dell’innovazione, stanno cambiando volto.

Spesso, e soprattutto tra i non addetti ai lavori, strumenti come POS e lettori di carta diventano nell’immaginario sostanzialmente interscambiabili, mentre nella pratica il lettore di carte è un componente di un sistema POS, ma non ha lo stesso ruolo di un’intera soluzione point of sale.

Prendiamo il caso di un’azienda che fa solo e-commerce e non ha bisogno di gestire pagamenti in presenza: non avrà bisogno di un lettore carte, ma avrà comunque bisogno di strutturare un hub di pagamento e di servirsi di tool per tracciare le vendite e aggiornare l’inventario.

Occhio anche alla sintesi fra strumenti complementari: come ricordava l’Osservatorio Innovative Payments, “si sta assistendo a un fenomeno di convergenza tra questi due mondi, registratori di cassa e POS, con i primi che stanno gradualmente aumentando la loro integrazione con i sistemi di pagamento e i secondi che vendono integrati di servizi di cassa. Il punto di incontro è rappresentato oggi dalla Smart POS che, in alcune sue accezioni, può sostituire complementare il registratore di cassa.

POS unico: una sola suite, tante soluzioni modulari

Il segreto di una soluzione di POS unico efficace è la modularità, vale a dire la possibilità di aggiungere soluzioni in base ai propri bisogni senza particolari complessità, soprattutto sul fronte setup.

Un buon esempio sono le soluzioni di Argentea per il retail, che strutturano la suite AMoney. I diversi moduli sono concepiti per dare risposte concrete e per contribuire all’erogazione di servizi a valore aggiunto.

AMoneyPay per i pagamenti digitali

Decisamente trasversale è la soluzione AMoneyPay, che coglie un’esigenza comune per i titolari di ristoranti, negozi e supermercati: poter opzionare con facilità il profilo bancario a cui instradare i pagamenti a seconda degli importi, della fascia oraria o di qualsiasi esigenza. Inoltre, la soluzione abilita la ricezione di tutti i pagamenti elettronici, anche quelli più alternativi e compresi i buoni pasto di nuova generazione.

AMoneyPortal per la gestione dei flussi d’incasso 

Il collegamento con il portale dedicato AMoneyPortal consente all’esercente di avere sempre uno sguardo olistico sugli incassi dei diversi punti vendita e in generale sulle forme di pagamento più utilizzate dai clienti.

AMoneySplit per i conti separati in ristorante

Più verticali, ma altrettanto validi come esempio di tool modulari, sono le soluzioni più specifiche per il mondo della ristorazione, come AMoneySplit, che offre al cliente tre diverse opzioni di pagamento per consentire di scegliere tra conto unico, diviso equamente tra i commensali o separato in base ai singoli importi. Modalità diverse di pagamento sono accettate allo stesso tavolo e lo strumento consente di chiudere più tavoli con la medesima transazione.

AMoneyBPE e AMoneyBP per i buoni pasto

Imprescindibili sono anche i moduli per accettare i buoni pasto, come AMoneyBPE e, particolarmente utile in questo periodo di transizione, AMoneyBP, che consente di dematerializzare in cassa il buono cartaceo.

AMoneyGift e AMoneySmart per fidelizzare i clienti

Laddove ci sia uno zoccolo duro di clienti che merita attenzioni speciali o un target emergente da fidelizzare il più possibile, meglio non trascurare le soluzioni che possono aiutare a consolidare il bond tra merchant e consumer. Il riferimento va a AMoneyGift, che consente di attivare direttamente in cassa gift card dagli importi variabili (per clienti B2B o B2C), e AMoneySmart, dedicato alle carte fedeltà.

AMoneyVas per ricariche, bollettini e buoni sconto 

Parlando di servizi ai consumatori, un modulo che può elevare l’offerta del punto vendita è AMoneyVas, che offre ai clienti numerosi servizi terzi, come la possibilità di ricaricare il telefono, di pianificare i saldi di bollette e Pago-Pa, di pagare bollettini postali pre-marcati.

AMoneyWeb per i pagamenti online 

Infine, attenzione anche alle esigenze di chi gestisce un negozio online e vuole uno strumento semplice per gestire i pagamenti: AMoneyWeb consente di gestire tutti i pagamenti dai server sicuri di Argenteae invia e-mail automatizzate per indicare eventuali anomalie o segnalare il buon esito di altri eventi.

Uno sguardo ampio alle esigenze dei clienti – ma anche alle potenzialità del proprio business- è il punto di partenza per elevare gli strumenti di ieri ai bisogni di oggi.

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