21/05/2025

Pagamenti digitali nel retail: strategie per ridurre le commissioni e migliorare l’esperienza cliente

17.12.2024

Pagamento con carta fedeltà: incentiva la fidelizzazione dei tuoi clienti

I pagamenti digitali stanno vivendo una fase di consolidamento e maturazione nel mondo del retail. Secondo i dati 2024 dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, il valore complessivo delle transazioni digitali in Italia ha raggiunto quota 481 miliardi di euro, segnando una crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Per la prima volta, i pagamenti digitali hanno superato il contante, rappresentando il 43% dei consumi totali contro il 41% del cash. Questo sorpasso storico evidenzia una trasformazione strutturale nel comportamento dei consumatori e nella strategia dei retailer, chiamati oggi a ripensare i propri sistemi di pagamento non solo come strumenti tecnici, ma come leve di efficienza e relazione con il cliente.

L’evoluzione dei pagamenti digitali nel retail

Nel retail moderno, il pagamento non è più un semplice momento finale del processo d’acquisto. È diventato un touchpoint strategico dell’esperienza cliente. Dal POS tradizionale alle app contactless, passando per i QR code e i wallet mobile, le opzioni si sono moltiplicate — e con esse, anche le complessità.

Oggi, un retailer medio si trova a gestire:

  • pagamenti con carte di credito e debito
  • wallet come Apple Pay, Google Wallet, Satispay
  • pagamenti con QR code
  • transazioni ibride (es. buoni pasto + carta).

Ognuno di questi canali presenta specificità tecniche e costi di commissione variabili. Ecco perché è fondamentale avere una strategia chiara.

 

Il problema delle commissioni

Ogni volta che un cliente paga con carta o app, l’esercente sostiene un costo. Le commissioni applicate possono variare in base a:

  • circuito utilizzato (Visa, Mastercard, Nexi, Satispay…),
  • tipo di carta (debito, credito, aziendale, prepagata),
  • contratto stipulato col fornitore,
  • volumi mensili di incasso.

In media, per i piccoli e medi esercenti italiani, le commissioni sui pagamenti digitali variano dal 0,8% al 2,2% dell’importo transato. Su volumi elevati, questo incide direttamente sulla marginalità.

 

Strategie per ridurre le commissioni (senza penalizzare il cliente)
  1. Analizzare le transazioni per canale

La prima regola è conoscere i propri dati. Quanti pagamenti avvengono con carta di credito? Quanti con app? Quanto incidono le transazioni sotto i 10 euro?

Un’analisi mensile degli incassi per tipo di pagamento aiuta a:

  • identificare i canali più usati,
  • negoziare condizioni migliori con i provider,
  • eventualmente disincentivare quelli meno vantaggiosi (es. carte aziendali estere ad alta commissione).
  1. Rinegoziare le condizioni con i provider

Molti esercenti non sanno che i contratti con i fornitori di servizi di pagamento sono negoziabili. Se i volumi crescono o se si consolidano più canali su un unico fornitore, è possibile:

  • abbattere le commissioni,
  • ottenere canoni mensili scontati o azzerati,
  • accedere a reportistica avanzata inclusa.

È importante anche valutare le commissioni fisse minime per transazione, che possono penalizzare le vendite di piccolo importo.

  1. Ottimizzare l’infrastruttura di pagamento

L’utilizzo di più POS o sistemi separati può generare costi duplicati. Un approccio più efficiente prevede:

  • l’uso di un unico gateway di pagamento omnicanale,
  • la centralizzazione dei flussi su un’unica dashboard,
  • la compatibilità con tutti i metodi di pagamento più diffusi.

Così si riducono anche gli errori contabili e si facilita la riconciliazione a fine giornata.

  1. Incentivare i metodi più efficienti

Alcuni wallet digitali — come Satispay o soluzioni QR — offrono commissioni più basse, soprattutto su microtransazioni. Promuovere questi metodi nei punti vendita (es. con adesivi, segnaletica o sconti dedicati) può orientare il cliente verso opzioni più vantaggiose anche per il retailer.

 

Pagamenti digitali e customer experience

Le commissioni non sono l’unico criterio. Un buon sistema di pagamento deve anche migliorare l’esperienza d’acquisto, altrimenti si rischia di perdere il cliente.

Velocità

I clienti si aspettano transazioni rapide. Terminali lenti o che “si bloccano” generano frustrazione. Il tempo medio di pagamento dovrebbe restare sotto i 5 secondi, soprattutto nei settori a forte rotazione come GDO, ristorazione veloce e retail fashion.

Sicurezza percepita

I metodi di pagamento devono ispirare fiducia. I clienti sono più propensi a usare wallet conosciuti e app bancarie integrate. L’adozione di standard di sicurezza elevati (es. tokenizzazione, autenticazione biometrica) è oggi imprescindibile.

Integrazione con loyalty e CRM

Nel retail evoluto, il momento del pagamento è anche un’occasione per raccogliere dati e costruire relazione. Integrare il sistema di pagamento con il CRM aziendale consente di:

  • associare transazioni a clienti registrati,
  • attivare promozioni personalizzate,
  • monitorare il valore medio dello scontrino per cluster di clientela.

 

Oltre il POS: l’omnicanalità nei pagamenti

Il retail contemporaneo non vive solo nel negozio fisico. Sempre più spesso, il cliente interagisce su più canali:

  • consulta l’e-commerce,
  • prenota via app,
  • ritira e paga in negozio,
  • riceve fattura o scontrino digitale.

In questo scenario, i pagamenti digitali devono essere flessibili e integrabili. Un sistema efficiente è quello che permette:

 

Focus microtransazioni: una sfida a parte

Nel retail alimentare, bar, edicole e tabaccherie, le microtransazioni digitali (sotto i 5€) sono in costante aumento. Tuttavia, sono anche le più penalizzate in termini di costi: se la commissione minima fissa è, ad esempio, 0,30€, su un caffè da 1,20€ il margine può azzerarsi.

Soluzioni possibili:

  • introdurre soglie minime per l’uso della carta (dove consentito),
  • incentivare wallet specifici con fee agevolate,
  • adottare POS smart che gestiscono in modo efficiente le transazioni a basso importo.

 

La digitalizzazione dei pagamenti nel retail è una realtà inarrestabile. Ma gestire questi strumenti con efficienza richiede visione strategica: occorre bilanciare i vantaggi per il cliente (rapidità, varietà, sicurezza) con l’ottimizzazione dei costi per il retailer.

Attraverso un’analisi accurata dei flussi, una negoziazione attiva con i provider e l’adozione di tecnologie integrate, è possibile ridurre le commissioni, semplificare i processi e offrire un’esperienza d’acquisto superiore. Il pagamento non è più un semplice momento finale, ma un elemento chiave dell’identità del punto vendita.