30.11.2022

Pagamenti digitali in Europa, qual è la situazione?

30.11.2022

Pagamenti digitali in Europa, qual è la situazione?

L’Italia presenta grandi margini di crescita secondo la Bce

L’utilizzo dei pagamenti elettronici in Italia è in forte aumento, ma in alcune aree italiane ha bisogno di crescere con un ritmo più alto per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei. Negli ultimi anni, del resto, pagare è diventato sempre più semplice, grazie a sistemi elettronici sicuri, rapidi ed economici.

Grazie ai dati della Banca Centrale Europea (gli ultimi dati aggiornati sono del 2020) possiamo fare un confronto a livello internazionale. Come prima cosa, vediamo che nell’Eurozona le donne sono più inclini a pagare in contanti, ma anche i più giovani (18-24) rispetto alle persone con età tra 25 e 54 anni. Solo il 19% dei laureati preferisce i contanti, contro il 26 per cento di coloro che hanno un diploma e il 36 per cento di coloro che hanno la licenza media.

Gli italiani continuano hanno grandi margini di miglioramento su questo fronte: secondo la Bce nel nostro Paese avvengono in contanti l’82% del numero delle transazioni e il 58% del loro valore. Solo la Spagna, tra le principali economie europee, registra valori più alti. Persino la Germania mostra una chiara preferenza per il contante (77 per cento delle transazioni e 51 per cento del valore), a differenza della Francia (dove i valori sono rispettivamente 59 e 25 per cento).

Tra il 2016 e il 2020 il numero e il valore delle transazioni in contanti in Italia è comunque diminuito. Anche se negli altri stati dell’Eurozona, però, il calo è stato più evidente: il numero è sceso del 5,8% contro il 3,7% del nostro paese. Il loro valore, invece, è sceso dell’11 per cento circa in Italia, contro un 5,6 per cento nell’Eurozona. All’interno del Paese, si deve rilevare che il Centro-Sud è più propenso a utilizzare i contanti, sia in termini di valore che di numero delle transazioni.

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