28.04.2022

E-payments, il Pnrr spinge sull’acceleratore con 27 miliardi

28.03.2022

E-payments, il Pnrr spinge sull’acceleratore con 27 miliardi

Si stima che grazie agli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza verrebbero generate 800 milioni di transazioni cashless aggiuntive. Una svolta per l’economia italiana ancora fortemente cash-based

Crescono ma con timidezza gli italiani che utilizzano sistemi di pagamento digitali. Stando ai dati del settimo rapporto della Community Cashless Society 2022 che ha somministrato una survey ai cittadini, oltre 7 italiani su 10 vorrebbero usare maggiormente metodi alternativi al contante e 6 italiani su 10 pensano di ridurre l’uso del contante in futuro. Il 57% dei cittadini, nel 2021, ha già incrementato l’impiego di e-payments.

Segnali positivi che si scontrano però con lo stato dell’arte: il numero delle transazioni cashless pro capite che è ancora molto basso e nel 2020 si è fermato a 61,5 contro le 142 della media europea. Un dato che catapulta l’Italia in fondo alla classifica europea per numero di e-payments, al terzultimo posto, dopo Romania e Bulgaria.

Lo scenario è dunque ancora sfidante: l’Italia rientra tra le 30 peggiori economie del mondo per valore di contante in circolazione sul Pil (15,4%). Nel 2020, è diminuito dell’1,4% il valore complessivamente passato con carte di pagamento e prepagate. Come fotografa il rapporto, ad ostacolare l’impiego di pagamenti alternativi sono timori legati alle frodi ma soprattutto le difficoltà nell’accettazione e nell’esperienza di acquisto che l’anno scorso ha sperimentato 1 italiano su 4.

Sul fronte del tessuto imprenditoriale molto resta ancora da fare. Se la maturità digitale delle imprese sta crescendo, va però a rilento l’impiego dell’e-commerce.

Questo il quadro tracciato dal report Community Cashless Society 2022 che ha intervistato 400 aziende italiane. In particolare, dalla ricerca emerge che poco più del 56,3%, ovvero 1 azienda su 2, ha attivato canali e-commerce B2b per gestire ordini e transazioni con partner e fornitori. Il 24,9% non ha predisposto nessuna strategia in questo senso né ha intenzione di implementarla mentre il restante 18,8%, pur non avendo all’attivo un canale di questo tipo, pensa che in futuro quella digitale potrebbe diventare una strada percorribile.

In questo contesto, si annunciano come decisivi gli investimenti contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per invertire la tendenza e imprimere una svolta nella riduzione dell’uso del contante.

Grazie alla spinta propulsiva del Pnrr si stima che verranno generati 800 milioni di transazioni digitali aggiuntive per un controvalore superiore ai 27 miliardi di euro. Digitalizzazione della pubblica amministrazione, digitalizzazione del turismo, il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale e la digitalizzazione della sanità: sono queste le quattro le aree dove l’apporto a cascata del Piano nazionale sarà cruciale, secondo le proiezioni, anche sul versante dei pagamenti elettronici.

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