Milioni di persone hanno partecipato al periodo sperimentale natalizio. A breve i primi rimborsi. E ora il piano prosegue su base semestrale. Le indicazioni di Argentea ai propri clienti retailer
È partito l’1 gennaio scorso il piano Cashback con cui il governo intende spingere all’uso della moneta elettronica. Un progetto che ha più di un obiettivo, tra cui la riduzione del fenomeno dell’evasione e il sostegno delle attività economiche colpite dalla pandemia Covid.
Il meccanismo dei rimborsi è automatico e a breve verranno accreditati i primi “cashback” sui conti correnti. Il test generale si è infatti chiuso con il periodo “sperimentale”, ovvero quello natalizio dall’8 al 31 dicembre, con l’iscrizione all’iniziativa di oltre 5,8 milioni di cittadini e l’attivazione di più di 9,8 milioni di strumenti di pagamento elettronici (di cui 7,6 milioni dall’app IO). Nello stesso periodo sono state elaborate dal sistema oltre 63 milioni di transazioni per un importo medio di 46 euro. I 48,5% del totale riguarda transazioni con valore inferiore ai 25 euro. A conti fatti, supera i 222,6 milioni di euro il valore complessivo dei rimborsi che il governo dovrà erogare ai 3,2 milioni di partecipanti che, sul totale dei cittadini iscritti, hanno effettuato il numero minimo delle 10 transazioni per avere diritto all’extra cashback di Natale. Il 3,1% dei casi otterrà il rimborso massimo di 150 euro, il 14,5% un importo incluso tra i 100 e i 149 euro, il 49,6% tra i 50 e i 99 euro e il 32,8% inferiore ai 50 euro. Dallo scorso 1 gennaio, invece, è attivo il piano Cashback: a differenza di quanto previsto durante il periodo sperimentale, la soglia minima per acquisire il diritto al rimborso è pari a 50 transazioni valide a semestre. Oltre a ciò, dall’1 gennaio si aggiunge anche la possibilità di ottenere il cosiddetto “Super Cashback” di 1.500 euro a semestre per i primi 100mila partecipanti che abbiano totalizzato il maggior numero di transazioni con carte e App di pagamento attivate nell’ambito dell’iniziativa.
• Tutte le transazioni effettuate con il circuito Pagobancomat sono valide per il cashback, a prescindere dal dispositivo POS utilizzato. Le transazioni effettuate con carta di credito/debito internazionale invece richiedono che l’acquirer che le autorizza abbia aderito all’iniziativa.
• Se la transazione che il cliente non vede nella lista di quelle valide per il cashback è stata effettuata con il circuito Pagobancomat, dovreste chiedere alla vostra banca che ha autorizzato il pagamento, se ci sono stati dei problemi nell’invio dei flussi a PagoPA;
• Se invece la transazione è stata fatta con un circuito internazionale, dovreste verificare con la vostra banca se l’acquirer che è stato utilizzato per autorizzare quella transazione ha aderito all’iniziativa. Quindi è importante disporre dello scontrino relativo all’acquisto che non è risultato valido per il cashback.
• I vostri terminali sono in grado di accettare i pagamenti con bancomat e carta di credito, sia chip che contactless (c-less), quindi l’eventuale mancato inserimento della transazione nella lista di quelle valide non è imputabile alla vostra infrastruttura tecnologica.
• Se la banca del cliente non ha ancora dotato il cliente di una carta PagoBancomat abilitata al circuito c-less, eventuali pagamenti risulteranno eseguibili solamente sul circuito di debito (solitamente Maestro o VPay); è quindi necessario che il titolare della carta abbia registrato anche la corrispondente carta di debito sulla App IO o che il pagamento venga eseguito passando la carta PagoBancomat a chip.
Link utili:
https://io.italia.it/metodi-pagamento/#cards
per verificare, in base ai loghi presenti sulla carta, se essa è possibile abilitare il cashback
Domande frequenti sul cashback