30.10.2020

Riassunto delle proposte di riforma per un'economia cashless

30.10.2020

Riassunto delle proposte di riforma per un'economia cashless

La scorsa legge di bilancio attuata dal Governo italiano mostra una decisa spinta a favore della transizione verso l’economia senza contante, soprattutto nel canale fisico e anche per somme di piccola entità, con l’introduzione di misure fiscali attrattive sia per gli esercenti che per i consumatori. Sono gli stessi numeri dei pagamenti elettronici a suggerire questa direzione, dal momento che la modalità di transazione digitale cresce a un ritmo del 10% annuo, incontrando sempre più le abitudini degli italiani.

Abitudini che, peraltro, hanno riscontrato un’impennata naturale nel periodo del lockdown e che si sono confermate anche nei mesi successivi. Nell’elaborazione di nuove iniziative a favore dei pagamenti elettronici presso gli esercenti fisici, gli esperti hanno tenuto conto, fra gli altri elementi, di un paradosso tutto italiano: nonostante sul territorio nazionale si registrino circa 52.000 POS ogni milione di abitanti – una delle percentuali più alte al mondo – l’Italia risulta terzultima in Europa nel loro utilizzo. Dunque, i mezzi ci sono, ma serve renderne appetibile l’uso. Per incentivare gli acquisti tramite POS sono state promosse o sono in fase di approvazione alcune misure che, se da un lato chiedono un piccolo sforzo iniziale al consumatore, dall’altro garantiscono significativi rimborsi.

 

Riassumiamo di seguito le principali proposte di riforma per dare impulso all’economia cashless:

  • Cashback: la misura del valore di 3 miliardi di euro e già finanziata dal Decreto Legge di agosto per 1,75 mld entrerà ufficialmente in vigore dal 1° dicembre 2020. Prevede un rimborso del 10% sulle spese effettuate con pagamenti elettronici. La restituzione, che ipoteticamente partirà da giugno 2021 e sarà in moneta (non in crediti fiscali), osserverà le seguenti condizioni:
    • verrà effettuata su un massimale di 3.000 euro l’anno, 1.500 per semestre, con un recupero massimo annuale di 300 euro
    • sono esclusi i pagamenti da E-commerce
    • per accedervi dovranno essere compiute almeno 50 operazioni per semestre
    • per ottenere il cashback, sembra sarà necessario legare carta o App di pagamento e codice fiscale alla App IO.it, dove si specificherà l’Iban di destinazione
  • Supercashback: misura che premierà i 100mila italiani che avranno effettuato più operazioni cashless nello stesso periodo. La soglia dell’accredito sarà fissata a 3.000 euro annui e 1.500 per semestre. Vediamo le condizioni:
    • non ci sono limiti di spesa o limiti su settori merceologici ma una soglia di ingresso di almeno 100 transazioni in un anno
    • la misura potrà essere abbinata al rimborso tramite cashback, portando il contribuente che partecipa al piano cashless e che rientra nei 100mila superutilizzatori a ricevere un massimo di 3.300 euro
  • Lotteria degli scontrini: per questa iniziativa, la cui data di partenza è fissata per il 1° gennaio 2021, sono stati stanziati 50 milioni e previsti premi a estrazione fino a 5 milioni di euro. Le estrazioni avvengono sulla base dello scontrino emesso in negozi fisici e in modalità dematerializzata. Anche in questo caso, per favorire gli acquisti sul canale fisico, non risultano inclusi nell’iniziativa gli scontrini derivanti da transazioni E-commerce. Maggiori informazioni sulla lotteria nella newsletter del prossimo mese, non perdertela!

 

Delle ultime due misure che completano il ventaglio di iniziative a favore degli acquisti senza contanti abbiamo già parlato negli ultimi numeri, ma torniamo a ripeterle sinteticamente:

 

  • Limite al contante: dal 1° luglio 2020 il limite di pagamenti in contanti si è abbassato a 1999.99 euro; dal 1° gennaio 2022 scenderà ulteriormente a 999.99 euro.
    Bisogna aggiungere che è in una fase di discussione preliminare tra governo e operatori l’azzeramento delle commissioni sui pagamenti di piccola entità.
  • Credito d’imposta del 30% sulle commissioni: questa misura è riservata alle attività di impresa, arti o professioni che abbiano fatturato meno di 400.000 euro nella forma di un parziale rimborso sulle commissioni addebitate ai pagamenti effettuati con bancomat o carta.
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